Melasma – Cloasma – Maschera Gravidica

Il melasma rappresenta un tipico caso di iperpigmentazione locale della pelle, che interessa zone più o meno estese dell’epidermide. È considerato un inestetismo a tutti gli effetti, che interessa particolarmente il gentil sesso.
In particolare, il melasma si manifesta soprattutto nelle donne in dolce attesa, in questi casi, è pertanto chiamato “maschera gravidica“. Più in generale, questo disturbo cutaneo è noto come cloasma.Melasma

Fortunatamente, il melasma rappresenta soltanto un disturbo cosmetico e non comporta alcuna conseguenza patologica, malgrado possa essere un disturbo imbarazzante e delicato perché, in un certo senso, va a “deturpare” l’immagine della persona.

Incidenza

Come accennato, il melasma è una condizione che colpisce soprattutto le donne (generalmente giovani e/o in gravidanza), ma ciò non significa che sia un disturbo prettamente femminile. Difatti, si stima che il 10% delle persone che manifestano questo disturbo della pigmentazione cutanea siano uomini.
In linea generale, il melasma si manifesta con un’incidenza maggiore negli individui con pelle medio-scura, ma non è da escludere la possibilità che esso si manifesti anche in individui con pelle molto chiara.

Cause

Il termine melasma designa una condizione in cui il pigmento responsabile dell’abbronzatura, la melanina, si accumula nella pelle: i melanociti, in seguito ad un’alterazione dei meccanismi di sintesi, producono una quantità sovrabbondante di pigmento melanico. Di conseguenza, la cute assume un aspetto maculato, con aree – più o meno estese – caratterizzate da iperpigmentazione.
Le cause che stanno alla base dell’alterazione della sintesi della melanina non sono ancora del tutto chiare, ma di certo esistono particolari fattori che possono costituire “l’innesco” necessario allo sviluppo di questa forma di discromia.
Di seguito, tali fattori saranno brevemente descritti.

Fattori ormonali

La manifestazione del melasma può essere scatenata da fattori ormonali e, in particolare, da squilibri degli ormoni sessuali femminili quali sono gli estrogeni.
Ecco spiegato il motivo per cui il melasma colpisce spesso le donne in gravidanza. Quando il melasma si manifesta nelle gestanti, è più corretto parlare di maschera gravidica o cloasma.
Ad ogni modo, anche le donne che assumono la pillola anticoncezionale o che seguono una terapia ormonale sostitutiva possono manifestare il melasma, poiché, anche in tal caso, si assiste ad un’alterazione dell’asse endocrino.

Fattori genetici

La predisposizione genetica gioca un ruolo fondamentale nella determinazione del melasma.
È dimostrato, infatti, che le persone con individui affetti da melasma nella propria famiglia presentano una maggior probabilità di andare incontro a questo disturbo d’iperpigmentazione cutanea.

melasma

Sole e Raggi UV

Si suppone che fra i principali fattori scatenanti – oltre agli squilibri ormonali – rientri anche l’esposizione ai raggi UV che stimolano ulteriormente la produzione di melanina.
L’esposizione al sole, inoltre, influenza l’intensità dell’iperpigmentazione causata da questo disturbo: nei mesi invernali il melasma non è molto evidente, a differenza dei mesi caldi, in cui il disturbo compare già alle prime esposizioni solari. È opportuno puntualizzare che in inverno il melasma, essendo una condizione cronica, non può scomparire: ciò che cambia è il colore delle macchie, decisamente più evidente in estate. In inverno, infatti, la melanina non viene più stimolata dal sole ed il colore tende a schiarire, per diventare più marcato nella stagione calda: il contrasto tra le macchie scure del melasma e la pelle non ancora abbronzata è netto, perciò evidente.

Stress

Secondo alcune ipotesi, anche lo stress potrebbe favorire il melasma: lo stress è il protagonista della teoria psicosomatica, secondo la quale le endorfine e le encefaline (peptidi oppioidi endogeni, liberati dal cervello in caso di stress) potrebbero favorire l’iper-produzione di melanina. Si instaura così un circolo vizioso in cui lo stress scatena la produzione di oppioidi endogeni e diventa anche conseguenza (poiché la liberazione di endorfine ed encefaline aggrava lo stress, che a sua volta peggiora il melasma). Secondo questa teoria, l’iper-produzione, anomala ed eccessiva di melanina sarebbe riconducibile all’eccitazione di terminazioni nervose in determinate aree, come effetto di lunghi e considerevoli periodi di stress.

Altri fattori

Altri possibili fattori scatenanti il melasma consistono in:

  • Disturbi alla tiroide (sembra, infatti, che i soggetti affetti da problemi tiroidei manifestino con maggiore probabilità questo disturbo della pigmentazione cutanea).
  • Utilizzo di sostanze cosmetiche allergizzanti o di qualità scadente.
  • Assunzione di alcuni tipi di farmaci.

Segni e Sintomi

Segno caratteristico del melasma (o cloasma, nelle donne gravide) è la comparsa di macchie iperpigmentate sulla pelle.
Tali macchie – più o meno estese – sono generalmente di un colore variabile dal marrone chiaro al bruno. Queste chiazze iperpigmentate appaiono di forma piuttosto irregolare i cui contorni non sono molto definiti.
Il viso, in genere, è la zona maggiormente interessata, dove le macchie si localizzano soprattutto a livello di fronte, guance, ponte nasale e labbro superiore (distribuzione “a carta geografica”).
Tuttavia, non mancano casi in cui le macchie si estendono anche al collo e dietro gli orecchi. Molto rari – seppur possibili – i casi in cui le macchie interessano braccia e gambe.
Tali macchie sono generalmente asintomatiche e non provocano alcun tipo di fastidio, tranne per il fatto che rappresentano un difetto estetico decisamente sgradito e indesiderato per la maggior parte delle persone.

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Trattamenti

Il melasma può avere un decorso di alcuni anni, oppure rimanere permanente. Il disturbo cosmetico, in taluni casi, risulta decisamente evidente: a tal proposito, sono disponibili alcuni trattamenti mirati, atti a depigmentare la zona interessata.
Prima di ogni possibile trattamento, il parere del medico risulta fondamentale: i rimedi per il melasma esplicano la propria efficacia in tempi relativamente lunghi; è quindi indispensabile essere costanti nella cura e non interrompere improvvisamente la terapia.
I possibili rimedi possono essere riassunti in:

  • Pomate, creme, gel ad azione schiarente: l’idrochinone e l’acido kojico interferiscono con i processi di pigmentazione della melanina. Non mancano, tuttavia, gli effetti collaterali derivanti dall’uso di queste sostanze: irritazione, dermatiti ed ipomelanosi permanente. A causa della scarsa sicurezza d’impiego dell’idrochinone, l’utilizzo della sostanza è vietato nei cosmetici: solamente gli specialisti, dermatologi e medici, possono prescriverne l’impiego. L’acido kojico, invece, è ammesso nella cosmesi, anche se sono stati segnalati casi di dermatite o allergia da contatto in seguito all’applicazione della sostanza.
  • Micro-peeling: rappresenta il trattamento di maggior efficacia contro il melasma. Il micro-peeling velocizza il ricambio cellulare affinché la melanina in eccesso venga eliminata: la desquamazione stimola una nuova sintesi cellulare. In questo trattamento sono utilizzate sostanze come acido retinoico, acido glicolico ed acido salicilico.
  • Trattamenti laser: il trattamento con energia termica contro il melasma favorisce la depigmentazione, perché agisce direttamente a livello del pigmento melanico, distruggendolo. La terapia laser dev’essere svolta da uno specialista, essendo pericolosa: infatti, se il trattamento laser non viene eseguito correttamente, possono restare cicatrici.
  • Creme protettive con filtri solari: i filtri UVA ed UVB proteggono la cute dai raggi solari, che potrebbero aggravare il melasma.
  • Creme coprenti: più che un trattamento vero e proprio, le creme coprenti nascondono semplicemente il disturbo, non portando alcuna risoluzione effettiva sul melasma. La scelta dei cosmetici per le persone affette da melasma dovrebbe essere più attenta e scrupolosa, poiché si tratta di una pelle già di per sé sensibilizzata: le polveri colorate, le terre ed i fondo-tinta devono essere di qualità e non formulati con sostanze irritanti che potrebbero peggiorare ancor di più il melasma.

Consigli utili

Il trattamento del melasma (o del cloasma, a seconda dei casi) – se effettuato seguendo scrupolosamente le indicazioni del dermatologo – può portare ad ottimi risultati. Tuttavia, per favorire l’efficacia del trattamento e prevenire il peggioramento o la ricomparsa del disturbo, i dermatologi generalmente consigliano di adottare alcuni accorgimenti:

  • Indossare la crema solare ogni giorno. Difatti, i raggi UV sono sempre presenti nell’atmosfera – sia in estate che in inverno – anche quando non ci si espone direttamente al sole. Vista la stretta relazione fra l’esposizione solare e il melasma, l’uso di cosmetici con filtri solari elevati (SPF 30 o superiore) può aiutare a prevenire il problema; o perlomeno, ad evitare che peggiori. Solitamente, è consigliabile scegliere prodotti solari contenenti anche filtri fisici che siano in grado di riflettere le radiazioni ultraviolette.
  • Indossare indumenti protettivi come cappelli e occhiali da sole, in maniera tale da proteggersi dall’azione dei raggi UV. Ricordiamo, tuttavia, che l’uso di indumenti protettivi non sostituisce l’uso di filtri solari che devono comunque essere applicati.
  • Utilizzare cosmetici per la cura della pelle delicati e di qualità, al fine di evitare irritazioni e stress ad una belle già di per sé sensibile.
  • Evitare la ceretta. La ceretta è un metodo di rimozione dei peli superflui che dovrebbe essere evitato nelle aree in cui si manifesta il melasma o il cloasma. Infatti, la ceretta potrebbe provocare infiammazioni cutanee, peggiorando così le manifestazioni di questo disturbo. Il dermatologo saprà consigliare il paziente su quale tecnica adottare per l’eliminazione dei peli superflui nelle aree interessate dal melasma.
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