Che cos’è la cavitazione

Tra i problemi estetici maggiormente diffusi tra entrambe le popolazioni maschile e femminile, si trova sicuramente quello che riguarda l’asportazione di grasso localizzato: in effetti, dimagrire attraverso la stretta osservanza di una dieta rigida, richiede una certa costanza e volontà se non si vuol ricorrere a mezzi ausiliari.

Ci sono infatti dei casi particolarmente complessi per i quali si possa arrivare a concepire la necessità di effettuare un intervento chirurgico per asportare il grasso: ma questa non è la soluzione maggiormente all’avanguardia per risolvere questo tipo di problema, giacché si può ottenere un risultato soddisfacente attraverso la cavitazione.

Anziché far ricorso al bisturi oppure a piatti extra light, attraverso l’uso della semplice emissione di ultrasuoni è possibile ottenere il risultato sperato: certo, questa tecnica non viene utilizzata unicamente nella branca della medicina estetica, tuttavia, è proprio in quest’ultima che trova la sua applicazione più sorprendente.

Come funziona quindi il trattamento della cavitazione? La stessa si mette in pratica sottoponendo un certo tipo di liquido ad un bombardamento a base di ultrasuoni, dei quali è possibile impostare la frequenza più indicata in funzione dei singoli casi, scegliendo tra una gamma che si estende tra i 20 kHz fino a raggiungere i 10 MHz.

La particolarità di questo tipo di trattamento, è proprio da ricercare nella stessa componente base: gli ultrasuoni sono infatti caratterizzati da onde sonore che risultano impercettibili all’orecchio umano. La dimostrazione pratica avviene quando per esempio ci si diletta con giochi con cani, ove solo questi ultimi reagiscono a questa forma di richiamo.

Gli ultrasuoni si propagano velocemente come avviene esattamente con il moto ondoso marino. Si tratta di un paragone attraverso il quale risulta maggiormente facile capire la ratio di questi trattamenti, di cui si parlerà tra poco.

In ambito estetico, la cavitazione di tipo ultrasonico prevede l’utilizzo di macchinari capaci di emettere delle onde sonore: qualora il range stesso variasse tra gli uno e i tre MHz, non si otterrebbe alcun risultato, perché a queste frequenze sarebbe impossibile che lo stesso trattamento giungesse ad espletamento in modo corretto.

Laddove, invece, le macchine fossero tarate per assicurare una cavitazione ultrasonica a frequenze comprese tra i 30 e i 70 kHz, si otterrebbe viceversa il miglior risultato auspicabile. Vediamo tuttavia di approfondire meglio le ragioni di questi risultati tanto divergenti.

Quando il liquido viene trapassato dall’onda sonora, si creano delle onde definite di espansione o di compressione, che imprimono rispettivamente una pressione di tipo negativo e l’altra di natura positiva: in quel momento, in funzione della potenza della stessa onda, si generano delle bolle vaporose nel liquido, che si sviluppano fino all’implosione.

Risulta quindi chiaro ora il motivo dell’utilizzo degli ultrasuoni: questi ultimi spingono le cellule adipose ad implodere, arrivando alla disgregazione delle stesse, che avviene comunque gradualmente e senza che si manifestino dei dolori, ragioni per le quali si può escludere quindi l’intervento chirurgico per la riduzione dell’adipe.

Proprio la natura indolore di questo tipo di trattamento incuriosisce le persone, le quali trovano nella cavitazione estetica la risposta per migliorare il proprio aspetto senza subire disagi o disturbi particolari: ed anche la notevole evoluzione della tecnologia in questo ambito, ha reso il trattamento un vero e proprio standard privo di rischi per il paziente.

In modo particolare, sono le persone che richiedono interventi per correggere – o quanto meno ridurre – determinati tipi di estetismi, vale a dire la formazione di pelle a buccia di arancia o di cellulite, a beneficiare del progresso ottenuto attraverso la cavitazione.

In effetti, l’adipe che viene eliminato durante l’intervento finisce per essere assorbito attraverso il sistema linfatico e, quindi, è lo stesso metabolismo ad occuparsi del suo smaltimento: in questo senso, tutto avviene in maniera naturale, ottenendo inoltre uno stimolo diuretico a livello renale e circolatorio, con l’espulsione delle scorie mediante l’urina.

I pochissimi casi in cui si manifestano effetti collaterali correlati alla cavitazione, sono riassumibili esclusivamente in una percezione di torpore unicamente a livello locale nell’area trattata, oppure, una sensazione di calore o la manifestazione di lievi edemi: i pazienti che soffrono di epatopatie o di dislipidemie si devono astenere da questo tipo di trattamenti.

In conclusione, è bene ricordare come il risultato finale sia determinato dalla natura delle macchine impiegate: una corretta taratura e l’uso di frequenze specifiche, sono imprescindibili per ottenere un trattamento di alta qualità sotto tutti i punti di vista, soprattutto a garanzia del paziente.

Che cos’è la cavitazione medica

È importante, prima di tutto, fare una doverosa premessa a quanto si tratterà qui di seguito: in precedenza, era il termine ILCUS– acronimo di idrolipoclasia ultrasonica – ad essere utilizzato correntemente come sinonimo di cavitazione medica.

Almeno fino alla metà del decennio degli anni Ottanta del secolo scorso, questa tecnica era impiegata principalmente per assorbire sostanze cosmetologiche per il tramite della cute: in seguito, anche grazie alla conclusione di diversi studi, si è stati in grado di comprendere che, inserendo acqua distillata all’interno del tessuto adiposo, si incrementavano i risultati ottenuti attraverso la cavitazione.

Ne consegue quindi che, la principale differenza che si possa individuare tra le due tipologie di cavitazione – medica ed estetica – sia quella dell’utilizzo di una soluzione fisiologica abbinata ad anestetici ad uso locale, la quale viene infiltrata, differentemente da quanto avviene invece nel caso di quella estetica, dove si utilizzano esclusivamente gli ultrasuoni.

È forse superfluo rimarcare come, a livello di efficienza e di durata nel tempo, sia poi la cavitazione medica ad imporsi: tuttavia, proprio per la delicatezza del trattamento stesso, è importante ricordare e sottolineare come sia fondamentale affidarsi a chirurghi estetici con specializzazione, per quanto questo non sia un intervento chirurgico in senso stretto.

A livello organizzativo, l’intervento si effettua nella modalità del day surgery facendo uso di una sala operatoria dotata di tutti gli strumenti necessari a fronteggiare qualunque tipo di necessità: il chirurgo viene infatti affiancato da un anestesista che si occupa di sedare il paziente, il quale può comunque comunicare in ogni momento con gli operatori sanitari.

L’eliminazione dell’adipe viene effettuata utilizzando delle cannule particolarmente sottili, le quali tuttavia non sono supportate da un aspiratore automatico, bensì, da siringhe dimensionate in funzione del bisogno chirurgico: un’esecuzione perfetta dell’intervento non comporta infatti alcun tipo di fastidio o di dolore nel paziente.

Anche dal punto di vista estetico, per effettuare la cavitazione medica si realizza un’incisione di un paio di millimetri, generalmente in aree del corpo non visibili: bisogna comunque ricordare che, nel caso di intervento all’addome, bisogna poi applicare una speciale fascia adesiva elasticizzata – o un collant dall’effetto compressivo – per circa sette giorni.

Che cos’è la cavitazione estetica

Dal punto di vista strettamente scientifico, la cavitazione estetica si contraddistingue per essere un trattamento in grado di eliminare – senza alcun tipo di dolore e senza invasività sull’organismo – l’eventuale eccesso di tessuto adiposo, mediante l’applicazione di ultrasuoni che escludono la necessità di interventi chirurgici quali la liposuzione.

L’utilizzo di questa tecnologia è piuttosto recente, anche in considerazione del fatto che la stessa è stata resa nota unicamente nel 2005, e da allora, la stessa è stata oggetto di attenzioni e di sperimentazioni che hanno sospinto ad un miglioramento delle potenzialità dei trattamenti, anche grazie ad apparecchi molto accurati.

Ecco quindi come funziona questo trattamento: il tessuto adiposo viene colpito da un’onda sonora che ha come conseguenza un movimento indotto nelle stesse cellule adipose, all’interno delle quali si sviluppano alcune bolle di dimensioni minuscole, le quali, crescendo in dimensioni e implodendo, causano la distruzione delle cellule.

Attraverso questa spiegazione, è possibile comprendere in maniera piuttosto semplice quale sia il processo che la stessa cavitazione comporta per l’eliminazione degli eccessi adiposi: anche in considerazione di ciò, si comprende il motivo per il quale il trattamento può essere ottenuto sia da un centro estetico sia da un medico.

La stessa si compie con l’ausilio unicamente di un sistema capace di emanare degli ultrasuoni, un piccolo apparecchio che si adagia direttamente sulla pelle da sottoporre al trattamento, che dà il via ad un’eliminazione costante e graduale dell’adipe accumulato.

Altra considerazione va invece fatta al riguardo della cavitazione medica, di cui si è parlato in precedenza, che proprio in ragione della necessità di effettuare delle infiltrazioni nel tessuto, per ottenerne la giusta efficacia, richiede l’intervento di persone che abbiano una formazione medica completa.

Per tornare alla cavitazione estetica, si può dire che ad oggi siano stati ottenuti dei risultati soddisfacenti, sebbene ad onor del vero si debba sottolineare come, ad essere fondamentali per ottenere un risultato ottimale, siano gli stessi macchinari impiegati per il trattamento.

Anche in ragione della notevole popolarità di questo tipo di intervento, sul mercato è stata lanciata un’offerta sempre più abbondante e diversificata di prodotti proposti come soluzioni adeguate per risolvere il problema dell’inestetismo, seppure spesso siano a basso valore aggiunto e senza un’adeguata progettazione.

Ogni paziente è quindi in diritto di domandare sempre, prima che si dia il via al trattamento, quali siano gli strumenti di lavoro impiegati per svolgere la cavitazione, avendo sempre cura di confrontare il parere del proprio interlocutore con quello di altri operatori del settore sanitario.

L’utilizzo di una macchina il cui range di ultrasuoni si potesse considerare fin troppo blando, oltre a non risolvere in alcun modo la problematica estetica, potrebbe anche comportare degli effetti collaterali imprevisti, soprattutto se il livello tecnologico fosse insoddisfacente ed inadeguato.

Il consiglio di una persona competente in materia non dovrebbe mai mancare, anche perché sottoponendosi ad un trattamento per così dire improvvisato, si potrebbero manifestare degli effetti collaterali indesiderabili quali delle cicatrici o delle bruciature che, con l’utilizzo di macchine affidabili, la cavitazione non comporta.

In conclusione, bisogna affermare come questo trattamento sia efficace non solo per eliminare l’accumulo di grasso localizzato, bensì, anche per contrastare l’insorgenza dei fenomeni della pelle a buccia di arancia o della cellulite.

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