La cardiopatia ischemica

Che cos’è

La cardiopatia ischemica è una condizione patologica del cuore che compare quando c’è un’insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco.

In condizioni normali, infatti, quando aumenta il lavoro muscolare si ha un aumento contemporaneo dell’afflusso di sangue ossigenato al cuore.

Quando però le coronarie, che sono i vasi che irrorano il muscolo cardiaco, non sono in grado di far fronte alle richieste di ossigeno del’organo, si ha una sofferenza del tessuto al quale non arriva sangue a sufficienza.

Si dice che il tessuto è colpito da ischemia, che comporta ridotto apporto di ossigeno e nutrienti e stasi delle sostanze di rifiuto.

Cause

L’ischemia cardiaca è dovuta alla presenza di arterie coronarie parzialmente ostruite o irrigidite e ristrette (stenosi). La causa più frequente di cardiopatia ischemica è la malattia aterosclerotica.

Nell’aterosclerosi, i lipidi (prevalentemente colesterolo) e altre sostanze si depositano sulla parete interna delle arterie, formando la placca aterosclerotica che riduce l’elasticità delle pareti vasali e, a seconda del suo volume, ostruisce il lume del vaso fino a occluderlo completamente.

La placca riduce inoltre l’integrità delle cellule endoteliali presenti sulla superficie interna dei vasi favorendo la formazione di trombi, che contribuiscono all’occlusione del vaso ma possono anche staccarsi andando a ostruire vasi di calibro minore.

Sintomi più comuni

Nei casi più tipici la cardiopatia ischemica si manifesta con dolore e oppressione al centro del torace (angina pectoris) che può diffondersi al braccio sinistro e, talvolta, alla gola con sensazione di soffocamento.

I sintomi in genere durano meno di 20 minuti; possono essere scatenati dall’attività fisica e risolversi con l’interruzione dell’attività. Anche una forte emozione, un’arrabbiatura intensa può scatenare la sintomatologia.

Il deficit di irrorazione può coinvolgere un’area più o meno estesa e può essere transitorio o permanente: in questo caso si verificano i danni più gravi.

Complicazioni

Le conseguenze dell’ischemia cardiaca dipendono da diversi fattori:

  • la durata dell’occlusione
  • l’estensione dell’area di tessuto cardiaco irrorata dal vaso occluso
  • la possibilità di formazione di un “circolo collaterale” di vasi vicini che potrebbe garantirne la sopravvivenza anche quando un vaso principale è occluso

Quanto più si prolunga la mancanza di ossigenazione al tessuto maggiori sono i danni al tessuto stesso. Si passa quindi da un’ischemia transitoria e reversibile (angina) alla morte tissutale (infarto).

Tanto più l’area coinvolta è estesa, quanto più sarà grave l’ischemia e l’infarto.

La prevenzione

Essendo l’aterosclerosi la causa principale della cardiopatia ischemica, si può prevenire quest’ultima adottando le misure di prevenzione.

La malattia aterosclerotica inizia in giovane età e progredisce con il passare degli anni. È necessario quindi, intervenire precocemente assumendo abitudini di vita che proteggano nel corso degli anni.

Si deve agire sui fattori di rischio modificabili, perciò sono importantissimi:

  • astensione dal fumo di sigaretta
  • regolare attività fisica
  • alimentazione bilanciata, con particolare attenzione all’assunzione dei grassi e, in particolare, di colesterolo.

Anche l’ipertensione arteriosa e il diabete sono fattori di rischio per l’insorgenza di cardiopatia ischemica e, pertanto, devono essere tenuti sotto controllo anche per questo.

Le cure

Le cure dipendono dalla manifestazione clinica della cardiopatia. La terapia dell’angina prevede calcioantagonisti, betabloccanti, nitroderivati e/o antiaggreganti piastrinici a seconda del parere del medico che, nel formulare la prescrizione, valuterà l’intensità del disturbo, la presenza di eventuali altre malattie, la risposta individuale al trattamento.

Si tratta in ogni caso di farmaci che vanno assunti con regolarità, ogni giorno, e che non curano la malattia, ma ne prevengono le manifestazioni.

Se la terapia non riesce a tenere sotto controllo l’ischemia è necessario prendere in considerazione l’angioplastica coronarica o il by-pass aortocoronarico.

Quando consultare il medico

Qualora si verifichino peggioramenti dello stato fisico generale, la sensazione di fare più fatica a svolgere le attività quotidiane ed eventuali altri disturbi che possono aggiungersi alla malattia di base è sempre bene riferirlo al medico.

Per i sintomi cardiaci più specifici e per tutte le problematiche connesse all’impiego o all’effetto dei farmaci contro l’angina si deve sempre far riferimento al cardiologo.

Qualora i sintomi anginosi non scompaiano nel giro di una ventina di minuti o peggiorino, può essere presente un infarto miocardico.

L’infarto miocardico è un’urgenza cardiologica che richiede un intervento più rapido possibile e, quindi, si deve chiamare direttamente il 118 e rivolgersi subito a un Centro di emergenza cardiologica.

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