La TRAP o Fleboterapia Rigenerativa Tridimensionale Ambulatoriale
Uno dei trattamenti più moderni per contrastare l’insufficienza venosa di tipo cronico e superficiale che si manifesta a livello di arti inferiori, risponde all’acronimo TRAP, ed è un sistema molto innovativo capace di correggere degli inestetismi causati per esempio da capillari dilatati, venule e vene, che sono molto diffusi tra le persone.
In sostanza, la TRAP riesce a contribuire in maniera importante nella rigenerazione delle stesse vene, ristabilendone la forma e anche la funzione. In realtà, questo trattamento è comunque adeguato anche per offrire una risposta in caso di inestetismi che si manifestino pure sulle mani e gli arti superiori in genere.
Ecco quindi l’indice degli argomenti trattati in questa pagina:
- le indicazioni per la fleboterapia rigenerativa
- gli effetti della TRAP
- la descrizione del trattamento
- la TRAP ed altri trattamenti
Le indicazioni per la fleboterapia rigenerativa
Vediamo ora di scoprire in dettaglio quali possono essere le applicazioni della TRAP, in modo particolare per contrastare i vari inestetismi o le patologie:
- le teleangectasie (con i capillari dilatati)
- le vene e le venule reticolari di tipo sottocutaneo
- le vene varicose e le vene dilatate
- l’incontinenza delle safene
- le ulcere causate da stasi
Gli effetti della TRAP
Lo scopo principale ricercato attraverso l’iniezione di questa sostanza, è sostanzialmente quello di tentare di ricostituire il calibro ideale normale ad un vaso ormai dilatato, ottenendo in questo senso un netto miglioramento a livello estetico, come del resto, tutti quei fenomeni negativi come gonfiore, pesantezza o crampi notturni.
Certo, la TRAP è sicuramente ideale anche per trattare tutti quei casi nei quali si siano verificate anche delle complicanze, come le dermoipodermiti, o ancora, in quelle circostanze in cui si manifestino delle ulcere a livello perimalleolare causate dalla stasi.
La descrizione del trattamento
Anzitutto, bisogna sottolineare come questo sia un trattamento di tipo ambulatoriale, che si articola generalmente su diverse sedute, durante le quali, si procede di volta in volta ad iniettare con speciali aghi sottili – che riducono sensibilmente il fastidio – un farmaco di tipo rigenerante, il cui nome è Bisclero.
A seconda di quella che è la situazione iniziale, ogni arto deve essere sottoposto ad un numero medio di sedute pari a tre: la durata media di una seduta si aggira generalmente attorno alla mezz’ora, mentre che, tra le varie sedute, è importante pianificare un intervallo che varia tra una o due settimane.
Il trattamento viene completato generalmente richiedendo al paziente, una volta conclusa la seduta, di utilizzare una specifica calza elastica, che consente peraltro di affrontare gli impegni quotidiani senza particolari problemi.
La TRAP ed altri trattamenti
Fino al momento in cui la TRAP si è imposta come un trattamento standard, in precedenza, con altri sistemi non si otteneva un effetto preventivo di conservazione delle vene.
D’altro canto, è importante rimarcare bene come la TRAP non si possa ritenere ablativa, come invece nel caso della chirurgia, che è appunto deputata all’asportazione delle vene, e alla stessa maniera, non si può dichiarare nemmeno obliterativa, com’è invece il caso del laser o della scleroterapia, che mirano a sigillare le vene.
La TRAP è invece rigenerativa, perché contribuisce a ridurre in modo efficace il calibro delle vene presenti in superficie, o ancora, è ideale per trattare le perforanti dilatate, che in questo senso risultano rimanere nelle proprie sedi.
In conclusione, anche in considerazione della sua limitata invadenza, questo trattamento può essere ritenuto come una interessante alternativa rispetto alla chirurgia: è infatti più semplice trattare le vene varicose, anche in presenza di patologie che potrebbero causare problematiche nel caso di interventi chirurgici.